Questo libro è in realtà dedicato all' educazione e all'insegnamento. Questi due termini coincidono e nello stesso tempo si differenziano. L'"educazione" è una parola forte: "Messa in opera dei mezzi atti ad assicurare la formazione e lo sviluppo di un essere umano; questi mezzi stessi" (Le Robert). Il termine "formazione", con le sue connotazioni di lavorazione e di conformazione, ha il difetto di ignorare che la missione della didattica è di incoraggiare l'autodidattica, destando, suscitando, favorendo : L'autodidattica, destando, suscitando, favorendo l'autonomia dello spirito. L'"insegnamento", arte o azione di trasmettere conoscenze a un allievo in modo che egli le comprenda e le assimili, ha un senso più restrittivo perché solamente cognitivo.
A dire il vero la parola "insegnamento" non mi basta, ma la parola "educazione" comporta un troppo e una mancanza. In questo libro farò lo slalom fra i due termini, avendo in mente un insegnamento educativo.
La missione di questo insegnamento è di trasmettere non del puro sapere, ma una cultura che permetta di comprendere la nostra condizione e di aiutarci a vivere; essa è nello stesso tempo una maniera di pensare in modo aperto e libero.
Kleist ha proprio ragione: "li sapere non ci rende migliori né più felici".
Ma l'educazione può aiutare a diventare migliori e, se non più felici, ci insegna ad accettare la parte prosaica e a vivere la parte poetica delle nostre vite.
[Edgar Morin, La testa ben fatta, pp.1-3]
A dire il vero la parola "insegnamento" non mi basta, ma la parola "educazione" comporta un troppo e una mancanza. In questo libro farò lo slalom fra i due termini, avendo in mente un insegnamento educativo.
La missione di questo insegnamento è di trasmettere non del puro sapere, ma una cultura che permetta di comprendere la nostra condizione e di aiutarci a vivere; essa è nello stesso tempo una maniera di pensare in modo aperto e libero.
Kleist ha proprio ragione: "li sapere non ci rende migliori né più felici".
Ma l'educazione può aiutare a diventare migliori e, se non più felici, ci insegna ad accettare la parte prosaica e a vivere la parte poetica delle nostre vite.
[Edgar Morin, La testa ben fatta, pp.1-3]
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